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LE ASPORTANO L SENO MA NON AVEVA IL TUMORE

Diagnosi palesemente opposte ignorate, medici frettolosi, distratti. Sarebbero queste le cause dell'ultimo presunto caso di malasanità. Che si svolge tra due ospedali - quello di Saronno e la clinica Macedonio Melloni di Milano - e ha per protagonista una donna di 47 anni che oggi non ha più il seno sinistro. Asportato per un tumore maligno che non è mai esistito.
Maria Antonietta Maturo vive a Biandronno, nel varesotto, dove si è trasferita da Foggia. Lavorava come badante fino a tre anni fa, quando è iniziata la sua odissea tra ospedali, che ha raccontato alla trasmissione tv  "Mi manda Rai Tre". Nel maggio del 2007 la donna nota un nodulo sul seno sinistro e inizia il calvario degli esami diagnostici. Si rivolge a un medico privato di Milano che la sottopone a un ago aspirato e le prescrive altri esami. All'ospedale di Saronno fa una mammografia, da cui risulta che il nodulo è benigno, e un'ecografia mammaria che invece dà esito incerto. Ma quando torna all'ospedale per ritirare il referto scopre che la diagnosi ("cellule tumorali maligne") si riferisce al seno destro anziché al sinistro.
Decide allora di chiedere altri pareri e si rivolge all'Istituto dei Tumori di Milano, ma qui i tempi di attesa sono troppo lunghi. Quindi i primi di luglio va alla Macedonio Melloni dove la visitano due specialisti. È il 17 luglio quando Maria Antonietta viene ricoverata al Fatebenefratelli dove la sottopongono ad un intervento di mastectomia sottocutanea sinistra, nonostante le discrepanze tra i precedenti esami. Resta ricoverata fino alla fine del mese quando il chirurgo plastico dell'ospedale la informa che dall'esame istologico del seno asportato non risulta alcuna cellula cancerogena. Anzi, la diagnosi è di una patologia benigna che non aveva alcun bisogno di quell'operazione che costringe in seguito la donna a vari trattamenti di chirurgia plastica.

Cosa è successo? Perché i medici l'hanno operata senza sottoporla a nuove e più certe analisi? La donna, che non ha ancora ricevuto alcun indennizzo e vive della generosità dei suoi vicini perché non è più in grado di fare la badante, ha citato in giudizio entrambi gli ospedali. Due sono le cause aperte: una civile (la prima udienza è fissata il 5 maggio) in cui chiederà i danni biologici e morali alle due strutture, l'altra penale. Il 20 maggio ci sarà l'udienza preliminare contro il chirurgo e l'anatomopatologo del Fatebenefratelli. Il pm Giulio Benedetti li accusa di lesioni gravi. Callisto Bravi, direttore sanitario del Fatebenefratelli, commenta: "Aspettiamo che la magistratura si pronunci perché il caso è complesso e prima di arrivare da noi la signora aveva chiesto altri consulti". Sulla stessa linea il legale che difende l'ospedale milanese e uno dei medici. "Anche i consulenti della procura - spiega Paolo Vinci - hanno stabilito che i medici non potevano non operare la signora con una diagnosi, fatta a Saronno, che sembrava certa. Bisognerà stabilire di chi è la responsabilità della diagnosi errata".

SI E' SPENTO IL PICCOLO GRANDE GIUDICE DI FORUM

E' morto a Roma all'età di 92 anni Santi Licheri, il giudice forse più famoso del piccolo schermo, storico protagonista del programma di Mediaset Forum, condotto da Rita Dalla Chiesa. La notizia è stata confermata dalla stessa conduttrice.

Nato a Ghilarza, in provincia di Oristano, il 13 aprile 1918, Santi Licheri è approdato a Forum fin dalla prima edizione (1985), dopo una brillante carriera di procuratore della Repubblica, giudice e magistrato che lo ha portato fino al grado di presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione.

Dal primo giorno ha affrontato le controversie tipiche della trasmissione con garbo ed equilibrio, restandone un punto di riferimento fino alla penultima stagione.

DONNA TROVATA MORTA VICINO A VILLA OLEANDRA( LA CASA DI GEORGE)

Una donna, con una profonda ferita alla gola, è stata trovata senza vita nelle acque del lago di Como, vicino alla villa di George Clooney a Laglio. A dare l'allarme, intorno alle 13, è stata una donna che ha notato il corpo senza vita e ha chiamato i soccorsi. La vittima di circa 30 anni, non ancora identificata, indossava un paio di mutandine e una maglietta. Dalle prime indiscrezioni sembra che il corpo non sia rimasto in acqua più di 24 ore, ma la corrente del lago potrebbe aver spostato di molto il corpo senza vita. Resta dunque da stabilire il punto in cui il corpo è stato buttato in acqua. Nessuno dubbio, o quasi, invece, che si tratti di un omicidio. Il corpo, recuperato dai vigili del fuoco, sarà sottoposto ad autopsia. Sul posto continua il lavoro dei carabinieri. Al momento, si sta verificando se di recente siano state denunciate scomparse, ma non si esclude che la vittima possa essere una prostituta. Attraverso l'analisi delle impronte digitali, con tutta probabilità, si potrà dare un nome e cognome alla vittima.


PROBABILE OMICIDIO Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che la donna ripescata oggi pomeriggio a Laglio sia stata assassinata. È quanto emerge dall'esame esterno sul cadavere effettuato all'ospedale di Como su disposizione della Procura: la profonda ferita al collo, da parte a parte, è stata provocata da un'arma da taglio e risale a prima della morte. In un primo momento, infatti, non si escludeva che la lesione potesse essere posteriore al decesso, magari provocato dall'urto in acqua con rifiuti galleggianti o con qualche imbarcazione. Ipotesi, questa, che avrebbe potuto far pensare anche al suicidio, ma che è stata scartata. Il corpo si trovava in acqua al massimo da due giorni, e certamente è stato trascinato a valle dai temporali e dal forte vento che ha soffiato verso sud sino a questa mattina. Sono stati i vigili del fuoco a recuperare il corpo, circa un chilometro a monte di villa Oleandra, su segnalazione di alcuni passanti. La donna, curata, di bell'aspetto, pelle chiara, aveva i capelli a caschetto di colore castano-rossiccio, molto probabilmente tinti: non risultano negli ultimi giorni in zona denunce di scomparsa di persone con una descrizione simile, per cui ora si sta cercando di risalire all'identità attraverso il confronto dell impronte digitali.

QUINDICENNE VENDE AI PEDOFILI LA SUA SORELLINA

Una bimba di sette anni 'venduta' dalla sorella 15enne a sette uomini, in cambio di soldi. E' successo a Trenton, in New Jersey, dove una ragazzina ha permesso a dei pedofili di fare sesso con la sorellina in cambio di denaro, per poi fare sesso di gruppo anche lei, per altro denaro. La violenza domenica pomeriggio, durante un festino organizzato vicino alla loro casa. La piccola vittima, riaccompagnata in lacrime a casa proprio da due degli stupratori, è stata ricoverata in ospedale, mentre la sorella 15enne è stata incriminata per violenza sessuale e istigazione alla prostituzione. La polizia non ha ovviamente voluto rivelare i nomi delle due sorelle, ma sta indagando per rintracciare e punire i violentatori.

ERGASTOLO A UN BAMBINO DI 12 ANNI

 

Rischia l'ergastolo come se fosse un adulto, Jordan Brown, il dodicenne che nel febbraio del 2009, quando aveva 11 anni, sparò alla fidanzata del padre incinta di otto mesi, uccidendola sul colpo. Lo ha stabilito il giudice della Contea di Lawrence, in Pennsylvania, bocciando la richiesta della difesa di processare il ragazzino davanti a un tribunale minorile, vista la sua incapacità di controllare i suoi «impulsi in modo maturo».